Il progetto “Esercizi sull’accettazione di sé” nasce da una riflessione sulla rappresentazione in chiave queer, dall’idea e con l’intenzione di creare un dispositivo di memoria, che sia sperimentazione sulla/con la materia senza scattare una fotografia.
Quindi l’opera si compone di sei pellicole a sviluppo istantaneo non-scattate, che ospitano tagli e buchi agiti su fondali di carta colorata; accogliendo ancora il chimico necessario allo sviluppo dell’immagine, custodiscono la memoria di lacerazioni, strappi, fori su carta di diverse sfumature.
Le sei polaroid sono disposte nella precisa sequenza di colori rosso, arancione, giallo, verde, blu, viola, come l’arcobaleno simbolo dell’originaria bandiera LGBT.
La polaroid dunque da oggetto si trasforma in soggetto, un corpo con ferite.
The project is a reflection on the representation in a queer key, from the idea and with the intention of creating a memory device, which is experimentation on/with matter without taking a photograph.
So the work is made up of six non-shot instant development films, which host cuts and holes acted on colored paper backdrops.
The unshot films still contain in their internal pocket the chemical necessary for the development of the image, and preserve the memory of lacerations, rips, holes on paper of different shades. The six polaroids are arranged in the precise sequence of red, orange, yellow, green, blue, purple, like the rainbow symbol of the original LGBT flag.






Exhibition view

Mock up "Esercizi sull'accettazione di sè", Motel- Summer Show, MATA, Fondazione Modena Arti Visive-FMAV, Modena,2020,